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PRIMA E DOPO IL COVID-19
L’ ASSOCIAZIONE NORCINI BERGAMASCHI PRIMA E DOPO IL COVID-19
Francesco Pasinetti è un giovane imprenditore agricolo di Calcinate che da circa un anno è presidente dell’Associazione Norcini Bergamaschi. L’associazione conta 220 tesserati ma ha contatti con circa 1.300 persone interessate al mondo della norcineria. Lo sostiene la passione e l’amore per il suo lavoro e, attraverso alcune domande, gli abbiamo chiesto di rappresentare il passato ed il futuro della sua Associazione.
Quale storia ha alle spalle l’Associazione Norcini Bergamaschi?
L’Associazione nasce nel gennaio del 2010 con lo scopo di tramandare l’antica arte della trasformazione della carne di maiale e formare persone capaci di farlo rispettando tutte le norme igienico-sanitarie necessarie facendosi anche carico della promozione dei salumi bergamaschi di qualità. In questi anni tutte le persone che abbiamo incontrato si sono avvicinate a noi per pura passione e con il desiderio di approfondire le proprie competenze in materia di norcineria. Alcune di loro hanno utilizzato quanto acquisito per produrre in proprio un cibo sano e di qualità da consumare in famiglia e con gli amici, altre invece per interesse strettamente professionale, spesso per implementare una attività già avviata.
Il dott. Gualtiero Borella, che è anche uno dei fondatori dell’Associazione, è il responsabile di tutta l’area formativa.
Quali progetti avevate in essere prima del covid-19?
Prima del Covid-19, eravamo impegnati a preparare i corsi di formazione che si sarebbero dovuti svolgere tra settembre e dicembre prossimi. I corsi sono molto articolati, molto impegnativi per i frequentanti e con diversi livelli di approfondimento
http://norcinibergamaschi.it/modules_cms/ContPage.php?cp=M0A00000000
In questi anni abbiamo formato tantissime persone, (480 per il corso base, 82 per il corso avanzato e 644 per il corso di persona formata) a ciascun corso partecipano circa 30 allievi che provengono da tutta la Lombardia ma anche da altre regioni d’Italia e persino dall’estero.
Stavamo inoltre concludendo la preparazione alla tradizionale Fiera Agricola di Treviglio, che si sarebbe dovuta svolgere tra il 25 aprile e il primo maggio. La fiera è una manifestazione molto importante per il mondo dell’agricoltura e dell’allevamento, giunta alla sua 34esima edizione raccoglie espositori provenienti da tutta Italia ed attira ogni anno migliaia di persone tra imprenditori, produttori e famiglie interessati al mondo dell’agricoltura. Nella fiera, oltre ad eseguire dimostrazioni di lavorazione del maiale, siamo impegnati nella valutazione del miglior salame bergamasco. Il concorso, che ha una rilevanza provinciale, è giunto alla sua nona edizione e quest’anno avrebbe dovuto tenersi la decima. Per assegnare il premio ci si avvale di una giuria composta da circa 15 assaggiatori che costituiscono un gruppo ormai collaudato che, fondato circa 5 anni fa, si incontra regolarmente durante dell’anno per partecipare a corsi formativi.
Che cosa sta facendo l’associazione per supportare i norcini bergamaschi?
Durante questo periodo di “tempo sospeso” come lo chiamano, abbiamo cercato di essere vicini soprattutto ai produttori fornendo loro informazioni sul contenuto dei vari Dpcm in materia di tutela della salute, nonché informative emanate dalla Regione Lombardia relative al settore degli alimenti.
Stiamo anche cercando, attraverso il nostro sito, di far conoscere maggiormente le realtà del nostro settore per dare un aiuto ai produttori che sono in difficoltà.
Come è cambiata la vita per i produttori?
Posso dire, come diretto interessato e come presidente dell’Associazione, che i produttori stanno attraversando un periodo molto difficile. Per noi imprenditori agricoli la vita quotidiana non si è mai fermata: la stalla ed il lavoro dei campi non possono permettersi soste forzate, gli animali devono mangiare, i campi vanno comunque arati e seminati se si vuole avere un raccolto che ci permetta di proseguire l’attività produttiva.
Chi di noi ha uno spaccio ha dovuto riorganizzarsi, i clienti che ci facevano visita sono rimasti nelle loro case, perciò siamo noi che andiamo da loro a portare i nostri prodotti. Le consegne a domicilio però ci sottraggono parte del tempo che dedicavamo ai lavori nell’azienda.
Quali progetti per il futuro dell’Associazione?
Ora come produttori tutti speriamo nella ripartenza. Rallentando un po’ la stretta, specie quella relativa agli spostamenti, ci auguriamo che i clienti possano tornare nei nostri spacci aziendali. Come Associazione Norcini Bergamaschi, speriamo di poter avviare i corsi di formazione che stavamo progettando. A breve sul sito verranno pubblicati i programmi definitivi dei corsi che si svolgeranno in autunno. Gli incontri si svolgeranno con le dovute precauzioni e in tutta sicurezza sia per i corsisti sia per le aziende che ci ospitano per la parte pratica relativa alla lavorazione del maiale. Speriamo inoltre di continuare i nostri interventi nelle scuole superiori, dal 2011 infatti incontriamo gli studenti dell’Istituto Agrario di Bergamo e da tre anni quelli degli Istituti Agrari della provincia, anche qui con modalità da studiare.
L’associazione intende inoltre continuare le serate formative dedicate al “gruppo assaggiatori” perché possano svolgere sempre meglio la funzione a loro richiesta e cioè valutare con sempre maggior competenza la qualità dei salumi presentati ai vari concorsi tra i quali anche quello della Fiera Agricola di Treviglio.
Fiorenza Varinelli